Come funziona la sceneggiatura di Anora
Radiografia della sceneggiatura vincitrice del premio Oscar 2025.
Manuale di sceneggiatura è la newsletter per sceneggiatori, filmmaker, creator, appassionati di cinema e audiovisivo in generale.
Con l’iscrizione al piano gratuito della newsletter, in regalo il pdf del Manuale pratico di sceneggiatura.
Quest’anno l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale è andato ad Anora di Sean Baker, un’ottima sceneggiatura, tutto sommato semplice nella sua struttura fondamentale (pochi personaggi, nessuna sottotrama corposa), ma ben scritta e forse la migliore ad aggiudicarsi il premio dal 2017, quando toccò a Manchester by the sea.
La sceneggiatura di Anora possiede anzitutto due qualità fondamentali, di cui ho scritto recentemente:
porta a compimento le due missioni una sceneggiatura, descrivere con successo un mondo (il sottobosco degli strip club newyorkesi e la peculiare umanità che li frequenta) e raccontare efficacemente una storia (con una trama ben costruita e situazioni memorabili).
fila come un treno perché ogni sequenza è legata alla successiva da un rigido rapporto di causa-effetto. Questo nesso di causalità permette allo spettatore di seguire la trama con grande agio. Per usare il lessico di un altro post, che vi invito a leggere, la sceneggiatura è ricca di “e quindi” e povera di “e poi”.
Ma come funziona esattamente la sceneggiatura di Anora? Quali sono gli snodi fondamentali della storia?
Se andiamo a esaminare le varie tappe del racconto, vedremo che queste riecheggiano in molte parti quelle del Percorso, il modello per l’elaborazione della sceneggiatura che descrivo nel capitolo 5 del mio Manuale pratico di sceneggiatura.
La prima sezione del film, quella che nel manuale ho chiamato C’era una volta, deve introdurre il/la protagonista (e in generale i personaggi primncipali della storia) e mostrarci il suo MONDO ORDINARIO, la sua vita prima che l’azione si metta in moto.
Incontriamo Anora, spogliarellista/prostituta che lavora in un club di New York chiamato Headquarters. Notiamo la sua abilità nel convincere i clienti a spendere, il suo carattere tosto in una discussione col capo, il rapporto rilassato con le colleghe (meno una). Vediamo anche dove vive e incontriamo Vanja, un giovane ragazzo russo, cliente occasionale che a un certo punto le chiede se lavora anche fuori dal club.
Nel manuale spiego che più o meno dopo un quarto d’ora di film deve accadere qualcosa. Deve esserci una Novità che scombussola la protagonista e con lei tutta la storia. Una sfida, una notizia,un’occasione. In Anora la “novità” è l’arrivo della ragazza a casa di Vanja per il loro appuntamento, o meglio la semplice vista della casa di Vanja. Quella casa è talmente lussuosa che Anora non può fare a meno di desiderare una fetta di quel benessere.
Vanja è chiaramente un cliente con una capacità di spesa enorme. In più sembra simpatico e un po’ ingenuo. Consumato il rapporto sessuale per cui si era recata lì, i due iniziano a conoscersi meglio. Scopriamo che Vanja è figlio di un ricchissimo oligarca russo. Parliamo di miliardi di dollari.
La Novità contiene sempre una domanda. In questo caso è: riuscirà Anora ad accedere a un po’ di quel benessere?
Alla Novità segue sempre una fase che nel manuale è definita Smarrimento, nella quale il/la protagonista cerca di capire come reagire alla novità. In alcune storie la cosa da fare è chiara da subito e bisogna solo trovare il coraggio di farla. Altre volte bisogna capire cosa fare o procurarsi dei mezzi o degli alleati, o semplicemente attendere la giusta occasione per agire.
In Anora, nella fase delo Smarrimento, vediamo la ragazza che si vanta con le amiche del suo nuovo generoso cliente russo, cliente che ovviamente continua a frequentare; poi la vediamo divertirsi alla festa di capodanno a casa di Vanja, in compagnia dell’amica e collega Lulu. Al risveglio Vanja chiede ad Anora se vuole essere ingaggiata come escort esclusiva per un’intera settimana. È l’occasione per Anora di fare un bel po’ di soldi e di stringere un rapporto più significativo con Vanja. QUesta occasione arriva al minuto 25, esattamente il punto dove il Percorso, il modello strutturale descritto nel mio manuale, situa il momento dell’Imbarco, quello in cui la protagonista si lascia alle spalle il mondo ordinario (nel caso di Anora lo strip club) per entrare in un mondo nuovo (quello di escort esclusiva di un ragazzo ricchissimo). Anora accetta la proposta di Vanja e si “imbarca”.
Lo fa consapevolmente, perché nelle migliori storie il protagonista si lascia alle spalle il mondo ordinario di propria iniziativa, anche quando ha paura della nuova realtà da affrontare. Il protagonista sa che è necessario buttarsi per raggiungere il proprio obiettivo.
La fase che segue è quella che nel “Percorso” ho chiamato Cose dell’altro mondo. Qui il film mostra la protagonista farsi strada nel nuovo mondo, quello della ricchezza sfrenata dei giovani ereditieri cosmopoliti, e adattarsi a questo mondo, vivendo nel fratempo le avventure più eccitanti. La settimana con Vanja è un kaleidoscopio: sesso, nuovi amici, discoteche, sesso, videogames, la spiaggia di Coney Island, massaggi, droghe... poi l'idea di Vanja: andiamo a Las vegas col mio aereo. E si riparte: aereo privato, resort di lusso, suite panoramica, piscina, bklackjack, limousine, club, droghe, roulette, altra intimità. La settimana sembra giungere a termine e ad Anora già viene la nostalgia: “Dovremmo rifarlo, qualche volta”.
Purtroppo Vanja deve tornare in Russia e iniziare a lavorare nell’azienda del padre. A meno che, sposando un’americana e ottenendo la green card… e siamo a Las Vegas, non vengono tutti qui per sposarsi?
Anora: vorresti che diventassi la tua mogliettina? - Vanja: “Sì”.
Corsa alla Wedding Chapel. Alla fine della fase Cose dell’altro mondo Anora è talmente a suo agio nel mondo dei miliardari russi da farsi chiamare Mrs Zacharov. Tornata a New York saluta le colleghe (tutte felici per lei, tranne una), pregusta una luna di miele a Disneyworld (vogliamo negarci un riferimento a Cenerentola?), fa incetta di anelli e pellicce.
La fine della fase Cose dell’altro mondo coincide di solito con una falsa vittoria del protagonista. Anora che si gode il tramonto nella casa sull’Hudson, sposata con un ragazzo simpatico e pieno di rubli, è una falsa vittoria.
Come sanno i lettori del mio manuale, quando l’attrito tra la protagonista e il nuovo mondo inizia a scarseggiare, quando lei è ormai padrona della situazione, è il momento di farle uno sgambetto1. A interrompere l’idillio ci pensa Toros, il tuttofare del padre di Vanja, a cui sono arrivate strane voci di un matrimonio del ragazzo con una prostituta Toros decide di mandare gli scagnozzi Garnik e Igor a bussare alla porta del ragazzo. Quando arrivano, Vanja prima prova a non farli entrare, poi accetta di mostrare il certificato di matrimonio.
Al minuto 56, collegato in vivavoce, Toros pronuncia la parola “annullamento”, parlando del matrimonio. È il momento del Percorso che chiamo l’Interruttore, perché interrompe l’idillio e avvia la fase delle complicazioni. E in Anora arriva esattamente nel punto indicato dal mio Percorso.
Nel manuale (mi sto citando ogni tre righe) ho ribattezzato la fase delle complicazioni Piano inclinato, perché in questa fase le cose, per il protagonista, si mettono sempre peggio. È un’inesorabile discesa agli inferi. Ad Anora, nel piano inclinato, succedono nell’ordine le seguenti cose:
Vanja, preoccupato per l'arrivo dei genitori annunciato da Toros, fugge da casa all’improvviso abbandonando Anora con gli scagnozzi Garnik (un tipo maldestro) e Igor (il più gentile del gruppo, tanto da congratularsi con Anora per il matrimonio, ma ligio al dovere quanto basta per legarla mani e piedi quando anche lei tenta di fuggire)
Arriva Toros, il braccio destro di Zacharov padre, arrabbiatissimo per la fuga di Vanja. Toros tenta senza successo di contattare il ragazzo dal cellulare di Anora. La ragazza cerca di convincersi che Vanja è andato a cercare aiuto, ma non può più esserne sicura.
Le sottraggono l'anello di fidanzamento (finisce nella tasca di Igor) e minacciano di costringerla ad abortire qualora fosse incinta.
La fanno salire in auto con loro, alla ricerca di Ivan sulla passeggiata di Coney Island e poi in tutti i locali in cui va di solito, spiegandole che il mattino successivo il matrimonio sarà annullato in tribunale.
Dopo una serie di rocamboleschi incidenti, quando finalmente trovano Vanja, appartato con la spogliarellista rivale di Anora al club Headquarters, Anora prova senza successo a parlare al marito e a fargli dire a Toros e gli altri che loro non intendono annullare il matrimonio. Il ragazzo è strafatto e incapace di comprendere alcunché. Uscendo dal locale, Anora finisce a fare a pugni con la rivale Diamond.
Dopo una nottata in auto di fronte al tribunale Anora e Vanja si trovanoa alle 8 del mattino di fronte al giudice, affidati da Toros a un avvocato alle dipendenze del padre di Vanja.
Questa udienza apparentemente senza speranza è il Martedì nero di Anora, il momento del tutto è perduto. La ragazza sembra destinata a perdere tutto. In questo film il martedì nero arriva molto in ritardo rispetto alla scaletta che indico nel Percorso. Il motivo di questo ritardo è che, in Anora, mentre le scene della fase Cose dell’altro mondo sono montate con un ritmo frenetico e scritte con grande economia, le scene del piano inclinato, pur non essendo affatto più numerose, sono piene di dialoghi e si dilungano in un sacco di dettagli.
Ad ogni modo, proprio come indicato dal mio Percorso, al Martedì nero segue il momento del Salvagente: quando tutto sembra compromesso, grazie a un aiuto del destino improvvisamente una luce appare in fondo al tunnel e l’eroe torna a sperare.
Il Salvagente, per Anora, è un dettaglio legale: il matrimonio è stato celebrato a Las Vegas e non può essere annullato a New York. A Toros, l’uomo degli Zacharov, non resta che condurre Vanja e Anora in aeroporto, dove stanno per arrivare i genitori di Vanja. Anora ha ancora un paio di carta da giocare: fare colpo sui genitori e convincerli ad accettarla come nuora o convincere Vanja a resistere alle pressioni dei genitori. L’incontro con i genitori del marito sarà la battaglia decisiva intorno a cui costruire il finale della sceneggiatura.
Ma prima della battaglia finale, che mi piace chiamare Il Superbowl della sceneggiatura, c’è sempre una breve fase di attesa in cui il protagonista, e con lui lo spettatore, riflettono sulla posta in gioco. È una fase preparatoria importante in cui lo sceneggiatura crea la giusta tensione prima dello scontro decisivo. Chiamo questa fase La Vigilia e nel manuale spiego nel dettaglio come costruirla. Anora, durante la vigilia, cerca di convincere Vanja a comportarsi da adulto e a imporsi, se necessario, con i genitori.
Eccoci così al Superbowl, la partita più difficile contro gli avversari più forti, quella dove si vince o si perde, perché il verdetto non può più essere rimandato. Osserviamo l’arrivo dei genitori di Vanja all’aeroporto, il duro discorso della madre ad Anora, la codardia di Vanja incapace di ribellarsi ai genitori, i due ragazzi caricati sull’aereo privato (nonostante le resistenze di Anora) e condotti immediatamente a Las Vegas per annullare il matrimonio. Le schermaglie finali, per certi versi una piccola vittoria morale per Anora, inaspettatamente spalleggiata dallo scagnozzo Igor, nel confronto con la famiglia di Vanja; infine la separazione definitiva di Vanja (che torna in Russia) e Anora (scortata da Igor all’aeroporto e poi a New York, dove la terrà in custodia presso la casa di Vanja e la liquiderà il mattino dopo con la piccola somma accordatale). Il superbowl ha un compito chiaro: dirci se il protagonista raggiunge o meno il suo obiettivo. E Anora non lo raggiunge.
Ma il Superbowl non chiude il film. Dopo il superbowl c’è di solito una piccola sequenza che mostra il nuovo equilibrio che si è formato nell’universo della storia. Chiamo questa sezione finale il Bacio della buonanotte, un breve atto di commiato tra film e spettatori. Questa fase, in Anora, mostra l’avvicinamento tra Igor e la ragazza.
In auto, dopo averla portata a casa il mattino dopo, Igor le consegna l’anello da 4 carati che era rimasto in suo possesso tutto il tempo. Sorpresa dal gesto, Anora si sposta sul suo sedile di Igor e iniziano a fare l'amore. Forse è l’unico modo che conosce per sdebitarsi, forse è un nuovo inizio. Improvvisamente Anora scoppia a piangere e Igor la stringe a sé.
È in qualche modo un finale ambiguo. Perfetto per alcuni, insoddisfacente per altri. Ogni spettatore si farà la propria idea sul futuro di Anora. La storia è comunque completa perché il film ha risposto alla domande centrale sul destino del rapporto fra Vanja e Anora e su cosa resta ad Anora di quella avventura.
Se questa analisi vi è stata utile, ripostatela qui su Substack. Ma soprattutto, leggete il capitolo 5 del Manuale pratico di sceneggiatura. E se vi va, leggetevi l’intero manuale.
Se c’è un problema nella fase “Cose dell’altro mondo” di questo film è che Anora è da subito fin troppo a suo agio nel nuovo mondo. Vanja non è per lei più complicato da gestire rispetto al cliente medio dello strip club. Non assistiamo quindi alla classica situazione da pesce fuor d’acqua, con la protagonista alle prese con sfide inedite a cui è inizialmente impreparata. Anora è senz’altro in grado di gestire un ventenne viziato, anche in una trasferta fuori città, ma certo è impreparata di fronte alla proposta di matrimonio di Vanja. Ad ogni modo questa padronanza della situazione da parte di Anora è probabilmente uno dei motivi per cui nel film questa sezione della storia è sviluppata con insolita rapidità.