Le regole formali per scrivere una sceneggiatura
Un estratto del capitolo 1 del Manuale pratico di sceneggiatura
Chi si iscrive a questa Newlsetter riceve un pdf con 8 esercizi di sceneggiatura e una guida all’autovalutazione. È un modo per costruirsi un piccolo corso gratuito di sceneggiatura fai-da-te. Prima di svolgere gli esercizi è utile leggere il Manuale pratico di sceneggiatura o studiare le basi della materia su altri testi. Il primo capitolo del manuale sarà sufficiente a permettervi di scrivere la vostra prima scena (il secondo vi aiuterà a migliorare lo stile).
Se però volete rimandare l’acquisto e, nel frattempo, provare comunque a svolgere gli esercizi del pdf, questo post aiuterà i principianti assoluti a scrivere le loro prime scene. Dato che una sceneggiatura è una successione di scene, cerchiamo di capire cos’è, nella pratica, una scena e come provare a scriverne una.
Partiamo dicendo che una scena è formata da 3 elementi:
il titolo di scena (es. EXT CENTRAL PARK - GIORNO)
la descrizione dell’azione in scena (es. Ike e Mary passeggiano lungo un viale mentre inizia un temporale. Si scorgono dei lampi e si ode il rumore di TUONI. Corrono a cercare riparo.)
i dialoghi (es. IKE: Corri, è un temporale elettrico. Vuoi finire dentro un posacenere? MARY: Era una così bella giornata!)
Dovremmo aggiungere a questo elenco la descrizione dell’aspetto degli ambienti e dei personaggi, ma per adesso diciamo che, se sapete utilizzare questi tre elementi (titolo di scena, descrizione, dialoghi), potete scrivere una scena.
Su Amazon potete leggere gratuitamente un estratto del primo capitolo del Manuale pratico di sceneggiatura, che vi spiegherà come utilizzare i titoli di scena e le descrizioni.
Leggetelo e poi tornate qui.
L’estratto gratuito disponibile su Amazon non comprende la trattazione dei dialoghi (né la trattazione di altri argomenti inclusi nel primo capitolo, come il montaggio alternato, l’indicazione di flashback e sequenze oniriche, i sottotitoli e le sovrimpressioni, i margini per l’impaginazione e vari altri aspetti formali della scrittura per la cui trattazione vi rinvio al manuale stesso).
Visto però che titoli di scena, descrizioni e dialoghi sono il minimo indispensabile per scrivere una scena, proviamo a riassumere qui le principali regole formali sui dialoghi, in modo da fornirvi gli strumenti minimi per provare a svolgere gli esercizi anche senza avere il manuale.
Ecco un riassunto delle regole principali riguardanti la scrittura dei dialoghi:
Come avete visto negli esempi di scneggiatura dell’estratto, il nome del personaggio che pronuncia le battute è scritto in maiuscolo
la colonna dialoghi è larga la metà delle descrizioni e si situa a centro pagina
Un dialogo scritto in maiuscolo indica che la battuta è urlata (MANI IN ALTO!)
il “doppio trattino” indica una battuta interrotta bruscamente (spesso da un’altra battuta): “Ma come dia—”
Le parentesi nei dialoghi possono indicare il tono della battuta (allarmato, perplesso), azioni contemporanee alle battute (entrando in auto), il destinatario della battuta in una scena con molti personaggi (a Luigi)
Le estensioni V.O. (voice over) e O.S. (off screen), messe accanto al nome del personaggio che parla, indicano che sentiamo le sue parole ma non vediamo il personaggio. Il V.O. si riferisce ai casi di voce narrante o monologhi interiori (ANNA: Era l’estate del 1993…) mentre O.S. è tipico dei casi in cui il personaggio è collocato dietro una porta o altra barriera fisica e per questo non lo vediamo.
Il manuale spiega tutto nei dettagli, con vari esempi e con grande chiarezza. Non voglio provare a vendervi nulla, ma la lettura del libro vi aiuterà davvero molto nell’esecuzione degli esercizi. Spero però che queste pillole abbiano soddisfatto alcune delle vostre curiosità.
E come semopre, per chi vuole svolgere il corso online, c’è il pulsante qui sotto.